Bari sotterranea in VIRTUAL TOUR
sei in: Monumenti - Basilica di San Nicola
Basilica di San Nicola


Altare d'argento

Nel 1662 Stefano Garniglio de Salzedo, reggente del Collaterale e Commissario della regia giurisdizione, osservando che l'altare donato da Uros II nel 1319, era «vecchio e all'antica», dispose che fosse rifatto con il ricavato della vendita non solo di tutto l'argento dell'antico altare, di molte lampade vecchie e vasi di argento e di molti oggetti d'oro, quali anelli, gioielli e bracciali.

Nel 1683 il priore Alessandro Pallavicino diede l'incarico di eseguire il nuovo altare a uno dei più grandi argentieri del tempo, Domenico Marinelli che, in collaborazione con Ennio Avitabile, eseguì l'opera che oggi ancora si ammiriamo.

Nel 1684 l'altare fu completato e montato in cripta inglobando, come aveva fatto in precedenza l'altare trecentesco, l'altare originario con la tomba del Santo. L'altare seicentesco era formato da una cassa rettangolare, decorata sui fianchi da volute e sulla fronte e a tergo da rilievi suddivisi in scomparti, in cui erano rappresentati alcuni miracoli del Santo insieme ad episodi della traslazione delle reliquie. Nella sua parte centrale era situata una portella a due battenti, decorati da due angeli, tramite cui si poteva accedere all'interno dell'altare; qui, attraverso un foro esistente sul coperchio marmoreo della tomba, si potevano venerare le reliquie e si prelevava la manna (fig 1).


fig. 1

SOFFITTO D’ARGENTO

Alcuni anni dopo, forse ad opera dell'argentiere napoletano Lorenzo Vaccaro, fu eseguito il soffitto d'argento, rappresentante il Padre Eterno in atteggiamento benedicente circondato da cherubini, in sostituzione dell'analogo cielo d'argento realizzato a spese del capitolo nel 1596. La posa in opera del soffitto d'argento richiese la demolizione della volta a crociera soprastante e la sua sostituzione con un soffitto di robuste travi di quercia (fig 2).


fig. 2

STRUTTURA NARRATIVA

Quanto alla struttura narrativa, il Marinelli (come già Carlo Rosa per il soffitto) si ispiro ai dati biografici e leggendari riportati dal Beatillo nel 1620 (tav. 1).


tav. 1



Sulla facciata anteriore dell’altare d’argento vi sono le due portelline che avevano la funzione di permettere l’estrazione della manna (fig. 3).


fig. 3



Su ognuna di esse un angelo regge una bottiglia della manna.

Muovendo lo sguardo verso destra si possono ammirare i riquadri con la vita del Santo: di fronte (a destra) si ha la Nascita (fig.4),

fig. 4

poi sul fianco destro S. Nicola che salva Adeodato dall’emiro di Creta (fig.5).


Fig. 5

Quindi, nella parte posteriore si hanno 6 riquadri, tre più piccoli in alto e tre più grandi in basso.

Nei riquadri in alto è raffigurato S. Nicola che risuscita il Cristiano insolvente (fig.6)


Fig. 6

nei confronti dell’Ebreo, il Santo in carcere per aver dato uno schiaffo ad Ario ed assistito dalla Vergine e dagli angeli (fig.7),


Fig. 7

infine il Santo che taglia l’Albero malefico (fig.8).


Fig. 8

In basso invece si ha il passaggio di S. Nicola da Bari con la Profezia: Qui riposeranno le mie ossa (fig.9),


Fig. 9

quindi la Reposizione delle reliquie da parte del papa Urbano II (1.X.1089) (fig.10),


Fig. 10

per finire con l’Arrivo delle reliquie a Bari (fig.11).


Fig. 11

Sul fianco sinistro e raffigurata la leggenda di S. Nicola che risuscita i Tre bambini uccisi dall’oste (fig.12).


Fig. 12

Mentre, tornati nuovamente alla facciata anteriore si vede a sinistra la scena della morte del Santo (fig.13).


Fig. 13