AFFRESCO della MADONNA DI COSTANTINOPOLI

Dedicato alla Madonna Odegitria o alla Madonna di Costantinopoli, è l'unico affresco presente nella chiesa superiore.

Custodito sull'altare dell'alzata della cappella, che da tale opera prende il nome (detto anche comunemente Cappellone), risulta essere una immagine parziale di quello che doveva essere un affresco più ampio. Secondo alcuni studiosi, si ipotizza che tàle frammento provenga dalla chiesa sottostante, databile intorno al 1520, ad opera di un artista ignoto della scuola meridionale.

Fu sicuramente recuperato intorno al 1580, prima che la preesistente chiesa fosse parzialmente demolita ed interrata.

Dall'ultimo restauro eseguito nel 1986, si è scoperto che l'opera è risultata più volte ridipinta per essere riadattata ai gusti delle varie epoche.

Rappresenta la Vergine Maria seduta in trono, vestita con abito rosso e mantello blu, con il capo leggermente inclinato.

Sostiene con entrambe le braccia, il piccolo Gesù Bambino che, avvolto da un drappo reca in una mano un uccellino.

Molto probabilmente l'uccellino è un pettirosso o un cardellino, che nella simbologia cristiana, rappresenta la morte e la resurrezione di Cristo, seguendo la leggenda, per il quale mosso da compassione, provò a togliere ad una ad una le spine della corona che trafiggevano il capo di Gesù in croce, ferendosi e rimanendone segnato per sempre con il colore rosso.

Opere simili di questo affresco, le ritroviamo in molte chiese pugliesi tra le quali, famosa è la rappresentazione della Madonna Odegitria nella cripta della cattedrale di Bari, della quale quella triggianese, sembra esserne, una copia fedele della versione settecentesca.